Per la prima volta mi trovo veramente in difficoltà a riassumere quanto apena successo. Mi rendo conto che non potrò esprimere che in minima parte le sensazioni che abbiamo vissuto in questi giorni, con il rischio di finire per banalizzare quanto avvenuto. Ma è doveroso provarci. Comincio dalla fine. Ieri sera stavo finendo di disfare le valigie e mi sono trovato in mano il referto dell’ultima gara. Da due anni odio ‘sto foglio. Mi tocca compilarlo diverse volte al mese e guai a sbagliare. L’ ho aperto quasi religiosamente, non ho guardato il punteggio, e non perché non mi piacesse. Cercavo altro. Scritti in bella calligrafia (decisamente migliore della mia..), in basso, nella colonna di sinistra, un elenco di nomi, i nomi di un gruppo che ha partecipato alla finale nazionale, il nostro gruppo. La squadra under 14 dell’Involley. 12 ragazze, 2 allenatori e 2 dirigenti che hanno trascorso insieme una bellissima avventura durata 9 mesi. Un percorso, come tutti sappiamo, pieno di imprevisti, di infortuni e di difficoltà ma denso di soddisfazioni. Un lungo cammino che ci ha portati a diventare prima campioni provinciali, poi campioni regionali ed infine vice-campioni nazionali. Ed in mezzo, per non farci mancare niente, 2 tornei di livello nazionale brillantemente conquistati.
Ma torniamo alle FINALI NAZIONALI.
Il percorso sportivo della nostra squadra in questa manifestazione è già stato splendidamente rappresentato sulla home page del nostro sito. Nel girone della prima fase , noi, il Piemonte, battiamo il Trentino e a seguire la Liguria, nel girone della seconda fase stendiamo prima il Molise e poi l’Abruzzo, nei quarti vinciamo con il Lazio, in semifinale superiamo la Toscana ed in finale dobbiamo purtroppo arrenderci alla Lombardia. Siamo la seconda miglior squadra d’Italia.
Tanto altro però quello che questa manifestazione ci ha fatto provare. Immagini, flash, situazioni che ci resteranno impressi per sempre nella nostra memoria.
Quando.. con Francesco siamo andati alla presentazione della manifestazione presso la sala del consiglio comunale di Diano Marina. Siamo arrivati in anticipo e fuori dal comune sentivamo di attendere un evento importante. Sembrava di essere alla prima di una grande opera teatrale. Una volta dentro, tanti visi, tanti accenti diversi. In una sala era racchiusa l’Italia intera e noi ne facevamo parte. Noi, quelli dell’Involley.
Quando.. con Carlo ho partecipato alla prima riunione tecnica serale della squadra. La riunione si teneva sul piccolo ma accogliente terrazzo dell’albergo posto all’ultimo piano. Le ragazze, quasi tutte praticamente già in pigiama, erano sedute sugli sdraio ed ascoltavano in religioso silenzio le parole di Stefano e Beppe. Solo qualche intervento, sempre opportuno. Ogni tanto qualche risata tutti insieme per ritornare concentrati un secondo dopo. Una vicino all’altra, qualcuna si teneva per mano. Appena illuminate dalla luce dei computers e del video proiettore, avvolte dal bianco dei pigiami, a vederle erano una via di mezzo tra una banda di fantasmi ed un gruppo di splendidi angeli
Quando.. con Beppe, Carlo, Stefano, Francesco e poi Christian, una volta messe a letto le ragazze, ci si trovava al bar sul mare proprio di fronte all’albergo e, programmando la giornata successiva, serenamente si godeva di quella appena trascorsa. Tante parole e tanti splendidi silenzi. Non potrò più bere uno Spritz o un caffè shekerato senza pensare a questi giorni appena trascorsi
Quando.. Beppe, lodato su queste pagine di infondere tranquillità, per non smentirsi, ha fatto strabuzzare gli occhi agli avversari, quando si è accomodato al tavolo del segnapunti per gustarsi il caffè prepartita, diventato poi un’abitudine. Così come il rituale delle schiacciate a canestro, perché la scaramanzia impone che i rituali vengano ripetuti se si vuole ottenere il risultato desiderato
Quando.. abbiamo vinto la partita con Roma ed è venuto giù mezzo palazzetto perché avevamo battuto delle grandi avversarie ed eravamo in semifinale. Quando ci siamo tutti stretti in un abbraccio e Stefano mi ha quasi spezzato il collo ma non potevo far altro che gioire a rischio anche di rimanere lì stecchito.
Quando.. mezza Chieri ci ha raggiunti ad Imperia. Il nostro Team Manager Guido (neo vincitore provinciale u12) & family, i nostri dirigenti, praticamente tutti i nostri allenatori (uno fra tutti il nostro ex, Federico), parenti e amici. Venuti lì per noi, per farci sentire il loro affetto.
Quando.. è suonato l’inno di Mameli e ci è venuta la pelle d’oca, così come quando abbiamo letto i nomi delle nostre figlie sul tabellone
Quando..si è pianto. Quando le ragazze in lacrime volevano andare via dal campo di gioco dopo la sconfitta in finale, quando le abbiamo trattenute a forza e ributtate dentro praticamente a calci. Quando le ragazze del San Donà le consolavano. Quando gli allenatori hanno ringraziato le ragazze e si sono detti fieri di loro non riuscendo a trattenere loro stessi le lacrime. Quando i 2 dirigenti si sono abbracciati al momento della partenza per il rientro e riuscendo solo a dirsi poche parole si sono abbracciati, trattenendo a stento le lacrime.
Quando.. ci hanno messo al collo una medaglia d’argento legata con nastro tricolore
Quando.. questa mattina Chrystian via email mi ha scritto delle bellissime parole che girerò alle ragazze e quando su una rivista sportiva è uscito un’articolo sulla finale nazionale 2012 riportando però i risultati dell’anno prima…
Concludo sperando di avervi trasmesso almeno una parte delle emozioni che abbiamo provato e ringraziando queste ragazze, questi allenatori e questa società che ci hanno permesso di vivere questa grande avventura. Sono convinto che tutti noi, ognuno a modo suo, porterà per sempre nel cuore il ricordo di questi giorni.
E naturalmente, oggi e per sempre, SU LE MANI TIFIAMO CHIERI!!!!!!!!!!!!!!